The Last Of Us: quando il film 28 giorni dopo non basta

Ciao a tutti, ho da proporvi un piccolo viaggio da fare insieme. Cosa? No, non dovete pagare nulla, non ci sono treni in ritardo o aerei da prendere 4 ore prima che il gallo canti. Chiudete gli occhi. No, ecco, non chiudeteli, fingete di chiuderli, altrimenti come fate a continuare a leggere? Fatto? Bene. Immaginate quindi che siete a casa con la vostra famiglia e sentite alla radio o alla televisione che ci sono alcuni tumulti in città ad alcuni chilometri dalla vostra periferia dove abitate. Tumulti e alcuni omicidi efferati. Bene, diciamo che se abitate vicino a Milano o Roma è possibile che vi sia già capitato, quindi cosa avete fatto? Nulla immagino. Ecco, ed è proprio nulla che potrete fare anche nella vostra immaginazione. Andate avanti a vivere tranquilli perché non c’è nulla di str… OH MIO DIO! Charlie, il vostro vicino di casa, entra dalla porta finestra, imbrattato di sangue e urlante, occhi spiritati e iniettati di sangue, vi corre incontro con le braccia protese verso di voi e le dita arcuate ad artigliare l’aria. Bello schifo, eh? Questa è la premessa di The Last Of Us, capolavoro firmato Naughty Dog, dove un’infezione, un fungo che colpisce il cervello, dilaga a pieno regime sconvolgendo l’intero Paese. Le persone infette perdono la ragione, diventano violente, ed un singolo morso è fatale per ognuno di noi in poche ore.

The Last Of US
The Last Of US

Dopo la tragica scena iniziale, come ogni buon survival horror game o movie che si rispetti, ci ritroviamo catapultati avanti di vent’anni rinchiusi in una delle varie zone di quarantena dislocate per gli Stati Uniti, a fare alcuni lavoretti sporchi di contrabbando, che siano armi, medicine, tagliandi con cui acquistare le razioni sempre più in calo, oppure ragazzine. Sì, perché il nostro personaggio principale, Joel, si ritrova a dover trasportare una ragazzina di 14 anni, Ellie, dal classico punto A al punto B che poi diventa C, D e via dicendo fino al finale.

La trama è una delle più belle ed emozionanti create ad opera d’arte degli ultimi anni di videogiochi, sempre più spesso vi ritroverete persi nelle discussioni, a volte vedrete che qualche ninja vi avrà lasciato delle cipolle tagliate sotto il naso, a farvi piangere delle ben più che mascoline lacrime. Joel ed Ellie hanno un passato molto duro e sono scontrosi uno con l’altro, si prendono a male parole ma la sopravvivenza mette d’accordo tutti, facendoci avanzare verso un futuro sempre più incerto e credetemi, il finale NON è scontato come sembra ai minuti iniziali del gioco. Lentamente la trama ve lo porterà via lontano fino a credere che non esiste alcuna soluzione al gioco, che finirà tutto in nulla. Ma basta spoilerare per ora.

Il comparto tecnico di gioco è ottimo, i nemici sono molto intelligenti anche alle difficoltà di gioco più umane rendendo il tutto molto più intrigante. Munizioni e coltelli diventano come gocce d’acqua per un assetato anche se usare le armi da fuoco è pericoloso perché vi tirerà addosso tutto lo schifo che c’è nel raggio di decine di metri e colpire di soppiatto è molto difficile perché non poche volte sarete praticamente accerchiati da nemici iper-udenti e mostruosamente forti. I nemici arrivano da svariati clan di appartenenza:

MOSTRI: ci sono i mostri, gli infetti, divisi in quattro (forse un po’ pochine ma la giocabilità non ne risente) stadi di infezione. Ci sono i RUNNER, i vedenti e quelli che vi voleranno addosso appena possibile. Battibili a mani nude. Il secondo stadio è una via di mezzo tra il primo e il terso, sono gli STALKER, infetti come i runner, ma iniziano ad avere un udito migliorato e si nascondono anche in branchi silenzioni per potervi assalire tutti insieme (i bastardi oserei dire). Poi vengono i CLICKER, figli di put****, ne incontrerete a decine, non vedono nulla ma hanno l’udito dei pipistrelli, quindi bisogna stare acquattati e camminare molto lentamente per non farsi “vedere”. Li sentirete emettere vari “click” per poter vedere dove camminano, per cui, alcune volte, diventa inutile persino stare immobili. Non sono abbattibili se non con attacchi di soppiatto con il coltello, difficile, oggetti contundenti, oh no, o proiettili, oh no no no no no. Infine ci sono i BLOATERS, l’ultimo stadio. Una specie di montagna di funghi umana, incapace di correre o di vedere, ma potentissimi da ogni gittata in quanto staccano pezzi della propria pelle per poterla usare come bomba contro di voi. Pericolosissimi ma alcuni evitabili e comunque sempre deboli contro il fuoco che li avvolge in pochi istanti.

UMANI: ci sono tre clan di umani, le Luci (Fireflies), i banditi e i soldati. Non si distinguono molto tra di loro se non per i loro obbiettivi da perseguire e per le armi in dotazione. Tutti gli umani sono allerta alla vostra luce e ai suoni che emettete, si organizzano meglio e vi sparano addosso tutto ciò che hanno facendovi chiedere, ma com’è che solo io sono lo scemo del villaggio con 4 colpi di pistola in seimila chilometri percorsi?

La colonna sonora è sinuosa, non invadente, vi rimane in testa, malinconica come quella di Silent Hill, e triste come quella di Dead Island, in un connubio di melodie che vi rimarranno dentro facilmente.

Purtroppo però ci sono alcune pecche nel gioco. Prima tra tutte è la presenza di Ellie sempre in mezzo ai piedi quando meno serve creando così la terribile visione di lei che cammina tranquillamente dove le pare e nessuno le degna la benché minima occhiata. Questo era evitabilissimo o comunque era possibile renderlo un pregio del gioco con cui poter comandare almeno in parte Ellie. Mancano alcuni comandi base come la rotolata a terra per passare da un nascondiglio all’altro, bussare su porte e muri per far avvicinare i nemici invece di distruggere un palazzo intero in mattoni sparsi in giro o bottiglie di vetro. I nemici sono forse troppo poco eterogenei nelle varie zone della mappa e possiamo capire l’arma usata dagli umani in base ai vestiti che indossano. Inoltre le missioni del multiplayer sono semplicemente tre e dopo un po’ stanca leggermente la cosa, oltretutto le squadre vengono mescolate tra gente che ha appena cominciato e chi invece esce nella mappa che manco Rambo.

Concludo: si poteva essere perfetti ma non molto più di così

VOTO: 9

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